Io sto con Maria

Sezze è un paese che sta su una collina da dove si vede il mare. Non è di quei paesi pieno di stradine e di angoli caratteristici. Ci sono, sì, ma non ne è pieno. Un po' la guerra, con i tedeschi che stanziavano -chè allora era fra i paesi più ricchi della zona- e è stato bombardato; un po' che poi, sempre abbastanza ricco, la ricostruzione è stata relativamente veloce e sprovveduta, senza troppa attenzione , all'urbanistico, all'archittettonico, al “caratteristico”; fatto sta che adesso non restano troppe cose belle. Fra queste c'è (quasi c'era) il giardino di Maria di Blando e i muri che gli fanno da base. Si tratta di quello che resta di Porta Pascibella, una delle porte d'accesso al paese, che risale al IV secolo A.C., poi rimaneggiata nel medioevo e certamente esistente ancora all'inizio del '700.

Dicevamo: i muri e quello che ci sta sopra sono, a Sezze, una delle poche cose belle da vedere. Senonché, la scorsa primavera, in seguito a inutili (ma profittevoli) lavori, le condizioni secolari del terrapieno sono state alterate e uno dei muri, da allora, è retto “a supponta” dalle travi che si vedono in fotografia. Badate, non ci voleva un architetto (che pure c'era) o un ingegnere (che pure c'era) per indovinare che tutta quella terra rimossa e tutti quegli alberi tagliati avrebbero potuto danneggiare quel monumento. E, per la cronaca, i responsabili dell'ente locale hanno avuto la faccia di dire a Maria che il danno non dipendeva certo dai lavori fatti.

Allora c'era una delle tante giunte Zarra, il sindaco che adesso si ricandida. Durante la sua breve reggenza sono occorsi ben 3 smottamenti: Vallicella, Viglietto e Porta Pascibella. Tutti e 3 denunciati e annunciati con abbondante anticipo dai residenti e dai passanti. Non dagli architetti,ingegneri e funzionari preposti. E perciò ignorati: a pensarci bene, sia prima che dopo essere avvenuti.

Fra qualche mese a Sezze si vota. Non restando nella banalità di Zarra (quello di “PIU' FRANE PER TUTTI”), chiedetevi se il prossimo sindaco, quello che voterete, non avrà nulla a che fare con quelli che hanno determinato quelle frane. Che poi sono gli stessi che da anni attraversano giunte e sindaci. Chiedetevelo. E poi andate a votare. Forse.